La regola dell’orizzonte di Alessandra Paganardi
Lo avevamo già scritto, ma oggi sento il bisogno di ribadirlo: la poesia deve essere un punto di riferimento nel mondo culturale. Abbiamo bisogno di “cibo” diverso, di terminare in quel vortice delle passioni che ci faccia vibrare di gioia, e di rabbia se necessario, nella società e nelle città, per difendere l’ideale del miglioramento. Un nuovo appuntamento accattivante e stimolante con la poesia a voce alta, che ci porti direttamente là dove nasce il sentimento poetico proprio di tutti gli esseri viventi pensanti.
Alessandra Paganardi ci legge:
La regola dell’orizzonte
In fotografia, questa regola ci aiuta a dividere il piano in tre parti uguali, l’orizzonte deve stare vicino a una delle due linee che dividono il piano, è molto adatta infatti per la composizione dei paesaggi. Pensate che una fotografia con l’orizzonte esattamente in mezzo, causerà indifferenza; se la linea sarà in basso evidenzierà il cielo, in alto il terreno. È così che si pone Alessandra nello studio poetico del Paesaggio dello sguardo. In questo caso per il poeta l’orizzonte può anche apparire storto e lo consentiamo. Non ci sono più paesi, ma luoghi simbolici e “porosi” di materia esistente, un altrove d’astrazione dove si può andare oltre ciò che la mente riesce a costruire. Quindi siamo in prossimità della: …Parte minore dell’orizzonte, nel …taglio scuro della ferrovia e nell’invidia di cemento, dove la poetessa ha buon gioco, protetta da un Angelo che è il severo guardiano dei nostri giorni: come a voler ricordare che ogni gioia devi sudarla.
Leggiamo per il nutrimento vero e il nuovo articolo #costruirecultura è dedicato alla stupefacente impressione di suoni che mi ha regalato la poesia di Alessandra Paganardi:
La chimica testarda del carbonio Non si stancava di rifare mondi dove non ero stata mai prevista
“La regola dell’orizzonte” edito da Puntoacapo è un bel libro di poesie, apparentemente semplice. Un concept di poesie raccolte, è un lavoro importante che che fa i conti con i sentimenti che ognuno di noi ha ancorati sul fondo. Mi è piaciuta la tecnica da non trascurare, sicuramente da leggere più volte se si vuole apprezzarne il tratto; infatti pare un flusso liquido di sillabe armonizzate in immagini. Sono versi apodittici, comunque avvolgenti e leggermente distopici:
Il ponte consumava la spiaggia in una invidia di cemento sotto avari balconi strisciavi nei corridoi d’evaporato piscio sulle scale
Da leggere a voce alta, sempre, in questo momento storico in cui la velocità e queste ansie da “social” ci fanno perdere il contatto con le cose che meritano veramente. Riprendo dalla anteprima: Questa poesia ci può aiutare a condividere il luogo di astrazione dove correggere ogni forma di conformismo, di aridità del cuore e della mente, migliorando il nostro mondo. L’orizzonte ci attirerà.
La notte trasforma tutto in poco non sai quando saranno le prove generali per il niente allora aspetti il ladro infili i passi nel fuoco appendi il sangue alle labbra sbrani la poca vita che ti stringe la gola
Ho conosciuto Alessandra nel 2019 e ho avuto l’onore di scrivere la motivazione per il primo premio di poesia edita “Metropoli città di Torino”. Ho ascoltato la sua poesia a voce alta nella biblioteca, al Circolo dei Lettori di Torino, nella serata presentata da Stefano Vitale: Poesia fuori porta, il paesaggio dello sguardo.
Alessandra Paganardi è nata a Milano, città nella quale vive, insegna e scrive. Allieva per merito del collegio Ghislieri di Pavia, fin da giovanissima si occupa di poesia, coltivando anche un forte interesse per la critica letteraria, l’aforistica e la narrativa. Cercate in rete le sue numerose raccolte poetiche e immergetevi nella sua lirica. È presente con testi e contributi critici in varie riviste, siti web, manifestazioni culturali e antologie. Ha ottenuto riconoscimenti in numerosi concorsi letterari, è stata redattrice della rivista di poesia, arte e filosofia La Mosca di Milano. Attualmente collabora con le edizioni Puntoacapo di Novi Ligure e con la rivista letteraria internazionale Gradiva.
L’immagine in evidenza rappresenta una spiaggia indiana a 200 Km a nord di Mumbai, è una foto tratta dalla personale “Le mosse”.
Grazie per questa intensa lettura, raffigurata da una delle spiagge più belle del mondo. Il tutto mi ha fatto un po’ arrossire: spero soltanto di meritare sempre di più, anche con la mia prossima scrittura , l’apprezzamento di lettori competenti come voi. Alessandra Paganardi