Lo straordinario mondo di Escher a Genova

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Mano con lente riflettente 1935

ESCHER a GENOVA

Palazzo Ducale di Genova accoglie, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022, la più grande e completa mostra antologica dedicata al grande genio olandese Maurits Cornelis Escher, oggi uno degli artisti più amati a livello globale e i cui mondi impossibili sono entrati nell’immaginario collettivo rendendolo una vera icona del mondo dell’arte moderna.

Con oltre duecento opere e i suoi lavori più rappresentativi come “Mano con sfera riflettente” (1935), [foto a lato] “Vincolo d’unione” (1956), “Metamorfosi II” (1939), “Giorno e notte” (1938) e la serie degli Emblemata, la mostra presenta in otto sezioni un excursus della sua intera e ampia produzione artistica. L’allestimento è strepitoso e regala lustro alla città. Mostra Escher | Genova, Palazzo Ducale – dal 9 settembre 2021

Il suo nome è indissolubilmente legato alle sue incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell’infinito, tassellature del piano e dello spazio e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.

Un artista poliedrico e geniale

Tra arte, matematica, scienza, fisica, natura e design, la mostra Escher è un evento unico per conoscere più da vicino un artista inquieto, riservato ma indubbiamente geniale e per misurarsi attivamente con i tantissimi paradossi prospettici, geometrici e compositivi che stanno alla base delle sue opere e che ancora oggi continuano a ispirare generazioni di nuovi artisti in ogni campo.

Prospettive incredibili

I suoi disegni, le sue incisioni, le sue fantasmagorie sono un modello per tutti coloro che cercano di andare al di là dell’immagine e della sua semplice apparenza. Animali che si rincorrono e inseguono fuori e dentro al foglio, mani che si disegnano da sole, geometrie assurde, quadrati che diventano pesci che diventano uccelli che diventano uomini che tornano quadrati.

 

 

 

Sono i temi, i soggetti più ricorrenti nei disegni di Escher, straordinario artista che ha fatto della capacità di stupirsi la base della sua creatività.Essi infatti contengono molto di più di quanto ad un primo sguardo appare e l’osservatore attento riesce a cogliere una profondità importante e composita: un secondo mondo in diverse e caleidoscopiche realtà su diversi piani e su straordinari livelli. Personalmente credo che tutti abbiano la necessità culturale di apprezzare il genio di Escher, perchè l’artista non ha soltanto celebrato il nostro paese con le sue opere, ma esplorato mondi onirici al confine dell’inconscio.

L’arte di Escher ha tentato di cogliere le dimensioni di infinito in vario modo.

Nel 1959 l’artista fornì la seguente formulazione filosofica del concetto di «infinito»:

«L’uomo è incapace di immaginare che in qualche punto al di là delle stelle più lontane nel cielo notturno lo spazio possa avere fine, un limite oltre il quale non c’è che il “nulla”. Il concetto di “vuoto” ha per noi un certo significato, perché possiamo almeno visualizzare uno spazio vuoto, ma il “nulla” nel senso di “senza spazio” è al di là delle nostre capacità d’immaginazione. È per questo che da quando l’uomo è venuto a giacere, sedere, stare in piedi, a strisciare e camminare sulla terra, a navigare, cavalcare e volare sopra di essa (e lontano da essa), ci siamo aggrappati a illusioni, a un al di là, a un purgatorio, un cielo e un inferno, a una rinascita o a un nirvana, che esistono tutti eternamente nel tempo e interminabilmente nello spazio»

Maurits Cornelis Escher 

Nacque a Leeuwarden, in Olanda, il 17 giugno 1898. Era un bambino timido, chiuso, e a scuola era uno studente mediocretanto che fu anche bocciato in 2ª elementare.

Alcune stranezze

C’era una sola materia in cui eccelleva: il disegno. Aveva anche alcune piccole manie. Una sua compagna di scuola racconta che una volta, mettendo pezzetti di formaggio su una fetta di pane, il giovane Mauritz fosse attentissimo a non lasciare spazi vuoti. Una passione per il puzzle che si sarebbe riverberata fortemente nella sua produzione artistica.

Non solo arte e genio, ma soprattutto scienza

Le sue opere sono infatti molto amate dagli scienziati, logici, matematici e fisici che apprezzano il suo uso razionale di poliedri, distorsioni geometriche ed interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza, sovente per ottenere effetti paradossali.

L’amore per l’Italia

Escher ha amato molto l’Italia, ve ne accorgerete osservando tutte le opere che egli ha dedicato al nostro meraviglioso BEL paese. Luoghi meravigliosi che ammiriamo con un’ottica nuova: quella prospettica e assurda del maestro olandese. Certamente, l’autore avrebbe amato molto questa mostra, perchè Palazzo Ducale e Genova hanno accolto Escher con una grande mostra celebrativa.

Ma cosa c’entrano i PINK FLOYD e i ROLLING STONES con Escher?

Nonostante la complessità del suo lavoro, Escher è diventato popolarissimo: la sua arte è diventata mania; è entrata nel mondo dei fumetti [vedi Martin Mystere], è finita sulle cover degli LP quando l’artista concesse l’uso di una sua litografia ai Pink Floyd per la cover di On the run.
Anche Mick Jagger lo contattò per chiedergli di illustrare la copertina dell’album Let it bleed, ma Escher si rifiutò. All’artista olandese, schivo e riservato, non era piaciuta la lettera di Jagger che esordiva con un “ciao Maurits”. Sono il signor M. C. Escher, rispose. E chiuse lì la trattativa.

 

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