Nizar Ali Badr – L’arte per la Pace! In mostra a Torino presso la galleria Arte Cittá Amica
NIzar Ali Badr
Nizar Ali Badr, Jabl safoon, é nato nel 1964 a Bainada;
un villaggio della Lattakia in Siria, ormai distrutto dalla guerra. Egli dice di sé: “Non ho mai imparato l’arte che é stata trovata nella mia genética dagli slavi ugaritici. Nessuno puó spiegare come é stata creata in me”.
Scultore conosciuto a livello internazionale, egli lavora la pietra della sua terra, in particolare del monte Safoon. Molte delle sue opere sono ispirate dalla guerra in Siria e ne “narrano” le atrocitá. Attraverso di esse si “ascoltano” le grida della gente povera e disperata e l’urlo dell’artista che riecheggia nel mondo. Sono pietre che assemblate umilmente, raccolgono l’amarezza della cruda realtá della guerra.
La storia della guerra si legge nelle sue sculture.
Una storia fatta di tristezza, di pianto, di grida, di sangue, ma anche di danze, di gioia e di molta speranza. L’artista raccogliendo questi piccoli ciottoli, pezzi di una terra decomposta sembra voler ricomporre una Siria oggi distrutta, quell’antico paese che fu di Alessandro Magno e rappresentó la culla della civiltá mediterránea. Nelle sue opere ci sono madri e padri che piangono i loro figli morti in questa ignobile guerra; bambini che sperano di tornare a giocare liberi. In queste opere é rappresentato l’esodo di un popolo nella faticosa ricerca della pace.
Nizar Ali Badr ama stare con i poveri e la sua piú grande speranza é di “restituire il sorriso ai bambini”.
Uomo di pace, Nizar, ha ricevuto il riconoscimento per la diffusione della cultura e dello spirito di tolleranza, dal Centro Culturale Internazionale in Germania.
Né a lui, né alle sue opere é autorizzata l’uscita dalla Siria, pertanto non ha mai potuto partecipare alle sue mostre fotografiche in onore della sua arte. Egli soffre a causa di questa subdola censura. Le sue opere sono state esposte, in foto, in diversi paesi dell’Unione Europea, e per la prima volta in Italia, a Torino presso la Galleria Arte Cittá Amica l’11 Maggio 2018.
Nizar ali chiede la pace e la libertá per sé e la sua gente!
Uniamoci a lui nell’abbraccio della Pace!!!
Da Torino all’America Latina.
Le foto sono per gentile concessione dell'autore e il testo é tratto dalla biografia di Nizar, a cura di Imma Schiena - Costruirecultura si adopera per la diffusione della pace e la buona convivenza tra i popoli e l'abbattimento di frontiere e confini.
Giá mi colpisce l’artista per il suo modo di assemblare la pietra. E’ un’arte asciutta che arriva al cuore di chi la guarda, ricorda noi da bambini quando si assemblano i ciottoli sulla spiaggia di Voltri.
Ricorda in qualche modo la mia poesía scritta l’anno scorso dopo aver ascoltato un sacerdote di Aleppo, che in visita a Torino aveva urlato il suo disappunto verso i governi, rei di muoversi soltanto con le parole. Anche il mio vuole essere un urlo contro la nostra agiata sopravvivenza e i nostri pensieri di chiusura.
Aleppo
L’antico suq è in fiamme adesso
S’alzano fumi delle granate
Tra le cupole di moschee devastate
Crollano marmi di preghiera
E’ un sipario di morte
Fiori non colti di speranze danneggiate
Amori mai nati carezze mancate
Lezioni di storia non compresa
Luci spente di canti senza gioia
L’anima è nuda una pioggia acida m’avvolge
Non più vestita di sogni
Smarrendo anche le stelle
Il randagio trascina visi di polvere e sangue che prima chiamava famiglia
Non ho facili soluzioni né parole di pietà
Né voglio trattenere i miei passi nel perimetro di sconforto
Ci hanno inoculato un distillato di paure senza fine
Hanno detto a tutti che la festa è qui
Ma si divertono solo loro
Intanto il mondo fugge
Fugge da Aleppo
Crepa in mare
Ieri culla e oggi bara della civiltà
Che unita in nome della fratellanza erige nuovi muri
a.b.
Si ringrazia la curatrice della mostra Imma Schiena e la Gallleria Arte Cittá Amica Presidente Raffaella Spada per la disponibilitá.
Pronunciare una volta al giorno il nome Pace, allontana la guerra. Grazie per quest’articolo.
allora… facciamolo tutti insieme: PACE – PEACE – PAZ senza frontiere