Non mi rassegno
Bisogna avere dentro di sé un caos
Per partorire una stella che danzi
Fredrich Nietzsche
Non mi rassegno e voglio che la mia stella danzi
non tutto posso spiegare
esistono sognatori emotivi
nelle ferite cercano luce
eccomi fiore che sopravvive alle tempeste
il mio pensiero nato dalla notte
immerso nel buio m’abbandona
lentamente sento il bisogno d’un’altra realtà
ove estinguere la sorte
solo flussi di pura follia che arde
Hanno il colore del latte degli sperduti pascoli
le mie notti diafane e senza senso
iniezioni d’ombra la ricercata infedeltà
bramo meteora il tuo fulcro vivo
epicentro del primitivo vagìto
maledetta passione che brucia e chiude ogni strada
del mio sogno che vano spegne il corpo
inanimato schiavo del mondo
votato al vuoto di palbebra
come pietrisco allontanato dal vento
molto belle