Sostiene Pereira
L’estate porta sempre buoni libri e Sostiene Pereira è davvero una buona lettura per tenere sveglia la mente. Ho trovato molto pertinente il messaggio di Antonio Tabucchi, in linea con l’esperienza di Costruire Cultura. Perciò condivido questo articolo. Oggi possiamo scrivere liberamente, NON ovunque e forse troppo, ma per fortuna, siamo abbastanza liberi di esprimere un’opinione. Ma c’è stato un tempo, in cui sostenere un’idea, non era cosa da poco e richiedeva un impegno fuori dal comune, mettendo a rischio anche la vita stessa. Per arrivare a Voi cari lettori ho scelto alcune opere che rappresentano bene il disagio dell’uomo di fronte alle alle occasioni della vita , come nel quadro “Lo que nos va quedando” di Angel Moreno Fernandez o il Pensatore di Rudi Biancardi; di entrambi troverete nel blog ricchi articoli specifici. Mi raccomando in fondo troverete lo spazio per i vostri commenti che mi aiuteranno nel migliorare la costruzione della cultura.
Questo è l’inizio del libro che vi presento nella mia personale recensione:
Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d’estate. Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava.
Pare che Pereira non stesse in redazione, non sapeva che fare, il direttore era in ferie, lui si trovava nell’imbarazzo di mettere su la pagina culturale, perché il Lisboa aveva ormai una pagina culturale, e l’avevano affidata a lui. E lui, Pereira, rifletteva sulla morte…
Sostiene Pereira, è una lettura emozionante, anche se inizialmente un lettore distratto potrebbe interromperla, ritenendola priva di situazioni intriganti e finalizzate. Ma qui non capita mai nulla?
In effetti egli potrebbe ricordarci altri antieroi neorealisti, cioè come quelle persone insignificanti, la cui vita non presenta sussulti degni di nota; rimando ai protagonisti di Italo Svevo che sono quasi contemporanei di Pereira, in realtà gli esempi potrebbero essere moltissimi, ma per brevità mi soffermo sull’autore triestino.
Sinceramente geniale il sintagma adottato da Tabucchi: Sostiene Pereira ripetuto in modo maniacale, che ci accompagnerà per tutta la durata del “film” raccontato. E’ ambientato nell’assolata Lisbona, negli anni di confusione politica Europea, prima del disastro che sarà la seconda guerra mondiale, nel 1934 durante la dittatura di Salazar.
La trama è infatti basata su questi riferimenti storici e il narratore ci farà capire come talvolta è importante avere un’ideologia, credere fermamente in questa, senza farci conquistare dal “sonno” cerebrale per amore di pace e tranquillità. Sostiene Pereira diventa così un nome, un protagonista suo malgrado, che cominciamo a conoscere dalle sue malinconie, dal suo vestire abiti nel tempo caldo e umido dell’estate, dentro quelle amabili limonate molto zuccherate, negli occhi vivaci dell’italiano Monteiro Rossi, nel fascino della sua fidanzata Marta. Pereira è un personaggio in dissolvenza, impegnato a scrivere senza far danni le sue recensioni, le sue traduzioni, sul quotidiano del pomeriggio, Il Lisboa, di cui dirige un po’ stancamente la rubrica letteraria. Tabucchi non nasconde l’impronta neorealista del suo personaggio in cerca di un’identità precisa, ma lo connota e lo dipinge pian piano nei suoi ragionamenti psicologici delle vere e proprie opere. Anche da qui l’uso delle opere gentilmente concesse dagli amici Rudi Biancardi e Angel Moreno Fernandez.
Pereira assume Monteiro Rossi, perché ha bisogno di proteggerlo da qualcosa che non capisce, ma sente fortissimo il bisogno di offrirgli un’opportunità, legge e archivia i suoi necrologi così vitali e particolari come quello di Gabriele D’Annunzio, che definisce un guerrafondaio e di cui attacca con ferocia l’adesione al partito fascista e quello di Federico Garcia Lorca di cui elogia la denuncia delle barbarie del regime franchista, ma non li pubblica, temendo, a ragion veduta, la mannaia della censura del regime.
Ma quanto può essere terribile il nostro mondo?
Avvelenato dal dubbio di essere controllati, obbligati dal sistema a pensare e agire in modo “allineato”. Da lì a poco l’Europa farà i conti con le leggi razziali. Abominio dell’umanità tutta. Questa l’evoluzione del malinconico protagonista che parla spesso alla foto della moglie precocemente scomparsa e questa le risponde pure. Da inetto analista critico della letteratura a testimone degli eventi che cambieranno le sorti del mondo di lì a poco. Così il dottor Cardoso non metterà in crisi soltanto la sua dieta, ma anche il suo pensiero, offrendogli la possibilità di mettersi in gioco con un’opinione consapevole e ragionata. E’ interessante la teoria della confederazione delle anime con la quale si definisce l’io come un gruppo di anime diverse. Predominerà l’individuo egemone. Sostiene, Pereira capirà a sue spese, in modo cruento e drammatico che i ragazzi Marta e Monteiro Rossi avevano ragione e la sua vita così piatta perdeva di significato, se la sua cultura non fosse divenuta il mezzo per la costruzione della libertà.
Forse tutto si può fare! Basta averne la volontà. “Cito Marta dal film”.
Così il libro termina, in modo violento con l’omicidio in casa di Pereira del povero partigiano e giornalista Monteiro, ammazzato di botte, da parte dei vigliacchi balordi della Polizia Politica. Pereira è maltrattato e umiliato. Ma capisce che la sua voce può fare ancora la differenza, così con un abile stratagemma, pubblicherà la storia sul Lisboa, nei suoi particolari più crudi e reali. L’inetto diviene l’eroe, anche se fuggirà dal Portogallo in un’Europa che comunque esploderà.
Sostiene Pereira è anche un film di Roberto Faenza del 1995, interpretato da un magistrale Marcello Mastroianni, con la colonna sonora del Maestro Ennio Morricone.
Sostiene Pereira
La mia personale recensione impreziosita dalle opere di Rudi Biancardi e Angel Moreno Fernandez
Te felicito Andrea y te agradezco esa capacidad tuya de difundir ideas y mensajes que hoy por hoy podrían pasar desapercibidas y encubiertas si alguien como usted no nos las contase.
Reitero asimismo mi agradecimiento al introducir en tus obras , las mias.
un abrazo
L’articolo su:”Sostiene Pereira” mi sembra molto ben fatto, dando una visione chiara del racconto. Il modo in cui è raccontato dà un’idea di come si vivesse all’epoca sotto la dittatura e di come influisse la censura sugli articoli dei giornali. Inoltre molto belli i dipinti inseriti nell’articolo.