Una carezza violentaè il mio romanzo autobiografico, scritto nel 2013, durante un periodo di calo lavorativo, che per circa un anno, mi costrinse a casa per tre giorni alla settimana per un anno, con la formula del contratto di solidarietà. In questo senso il disagio prese forma liquida e la rabbia mista all’ansia si catalizzò in parola scritta che si tramutò così in scrittura – terapia. Mi ero limitato fin lì alla scrittura di qualche piccolo racconto, comunque mai nulla di significativo. Nel frattempo restavo così legato alla poesia che mai ho abbandonato. Con buon tempo a disposizione ho potuto raccontare certi episodi della mia vita molto controversa, (e se non si legge non si può capire quanto). Non è mai facile partire dal foglio bianco, ma sapevo che era necessario partire dalla mia città: Genova. Il protagonista scritto in prima persona sono io con lo pseudonimo di Stefan Eluard. Quasi inutile l’accenno al poeta francese Paulnato a Saint-Denis nel 1895. Il protagonista è raccontato nei dettagli della sua inettitudine: il flipper e la cirulla nel circolo, vi apparirà come un violento disadattato, incapace di gestire un matrimonio, un lavoro. E’ un folle, un aggressivo violento, uno che non ti dà la precedenza, un tifoso “cattivo”, ama il rock fa lo speaker e il DJ. Ama tutte le donne che incontra. Dopo l’ennesimo avvenimento negativo troverà una risposta alle sue crisi nel teatro e nella performance-poesia letta a voce alta. Scopriremo però che vuole migliorarsi, allora combatte partendo dal fondo, la sua storia vuole raccontare noi stessi, partendo dalle cause, senza accettare le verità dei talk show, vuole andare a fondo delle crisi personali. Stefan è un poeta di strada e si migliora.
E’ possibilmente la storia di tutti; egli siamo noi oggi! Sentitevi chiamati in causa…
“Perché siete per sempre coinvolti” cit. Fabrizio De Andrè La canzone del maggio
NO! Alla violenza
Il romanzo è un urlo contro la violenza sulla donna, anche se parte dal punto di vista opposto, cioè da chi realizza la violenza. Il mio lavoro è stato analizzarmi; guardare dentro l’uomo per cercare le cause che portano alla violenza, a tutte quelle carezze violente che comunque colmano le nostre giornate. Probabilmente anche nelle vostre case.
Il G8 a Genova
In ogni capitolo ho proposto emozioni vere, riprendendo anche alcuni avvenimenti dei nostri tempi, non del tutto chiariti come il G8 a Genova, la violenza sulle donne, il gioco patologico, la difficoltà che hanno le persone a gestire la frustrazione dovuta a lunghi periodi senza lavoro e senza motivazioni, l’esagerata flessibilità lavorativa che porta all’annullamento dell’individuo. Ho creato anche storie subordinate che raccontano di me con avvenimenti che ho subito sulla mia pelle, altro che tatuaggi. Questo climax vi trasmetterà emozioni forti e intense e spero che alimenterà nuovi dubbi.
Il romanzo poesia
Da subito si noterà che il romanzo segue il tempo di un programma radiofonico, definendo chiaramente la colonna sonora per ogni situazione. Il libro è infatti accompagnato da una playlist musicale di ampio respiro. E la poesia? Non potevo certo non leggerla…, così il racconto si snoda con letture dal vivo, nei quali Stefan racconta un’altra parte della sua vita, come se fosse la sua personale performance.
La sensualità, l’erotismo…
Il romanzo è ricco di sfumature e avventure a portata di labbra. E non aggiungerò altro, perché sarei troppo di parte, spero soltanto di aver creato buone aspettative.
Progetti
Molti lettori mi chiedono a gran voce che Stefan Eluard possa ritornare a raccontare i suoi incubi e non è detto che là fuori un giorno possiate incontrarlo e fare a botte con lui o magari diventare il suo miglior amico.
Vi propongo alcuni estratti e recensioni da autorevoli blog culturali.
Crisalide, di Giovanni Garufi Bozza: http://giovannigarufibozza.it/blog/tag/andrea-bolfi/
… Un romanzo straordinario, del quale ho centellinato la lettura per potermelo godere appieno. Un mix di prosa e poesia davvero vincente. E non è un semplice accostamento di prosa e poesia, una mera alternanza, è una vera e propria miscellanea, dove i tuoi generi si fondono e confondono, creando uno stile e una costruzione sintattica che ho amato.
Andrea Bolfi alias Stefan Eluard ci porta sulla strada, come poeta, tra difficoltà e mal di vivere, tra arresti violenti e narrazioni nelle intimità del G8, molto apprezzate. E’ un cambio continuo di immagine, ordinato e apprezzabile, con uno stile aulico, semplice e moderno al contempo.
Ma voglio qui soffermarmi su un punto particolare del romanzo, quello che mi ha coinvolto e per certi versi sedotto: l’erotismo, che si alterna nelle narrazioni, si incastona alla perfezione, in un crescendo eccezionale. Scrive Bolfi nella postfazione: anche l’erotismo sfocia nel pornografico, abbandonandosi nell’emozione pura. Non credergli, è in buona parte una cazzata o, se vuoi, è vero solo a metà. Non sfocia assolutamente nel pornografico, è un’incredibile orgia di sensazioni, metafore, immagini. E’ vero erotismo, e ancora devo trovare un testo che regga il confronto con lo stile di Andrea. E’ riuscito a inserire la poesia nell’Eros, si nota un lungo lavorio di scelta delle parole, di costruzioni di periodi. Questa è la sua carta vincente. In barba ai tanti scritti porno disponibili on line, anticamera del ciarpame. …
Di Francesca Bellola: https://alpifashionmagazine.com/journal/carezza-violenta-romanzo-andrea-bolfi/
… La vera chicca del romanzo, infatti, è quella di aver unito, con leggerezza e stile, la narrativa alle poesie. E’ un modo originale e personale per riportare i lettori, soprattutto i giovani, ad amare la prosa leggendo una storia avvincente scritta in maniera semplice e non banale. L’aggressività e l’irosità quasi patologica del protagonista, lo porteranno al fallimento del suo matrimonio e alla perdita del lavoro. Inizialmente Stefan non si rende conto della nuova realtà e pensa di utilizzare il tempo a propria disposizione, giornate intere, divertendosi ai tavoli da gioco oppure a bere al bar con gli amici combinando guai periodicamente. Col passare del tempo aumenta quel senso di inadeguatezza che lo spinge a diventare sempre più vulnerabile. Si trova coinvolto, suo malgrado, in un processo per aver fumato degli spinelli. Siamo negli anni Ottanta quando la legge non poneva distinzioni tra l’uso personale e le massicce quantità di spaccio degli stupefacenti. Stefan non si fa mancare nulla, nell’estate del 2001 vive sulla propria pelle l’estremismo esasperato del G8 a Genova. Una carezza violenta si riferisce anche allo schiaffo dato dal protagonista alla moglie nella fase ormai del disinnamoramento. Un gesto forte che fa riflettere sulla violenza contro le donne. Ogni storia è accompagnata da memorabili brani musicali.
L’erotismo, descritto in modo autentico e passionale, emana un profumo fluido quasi palpabile, creando una sinergia con il lettore. Le crisi di Stefan trovano delle risposte positive a teatro e nelle performaces, leggendo le sue poesie a voce alta. Ma non sveliamo tutto il racconto. L’autore, trovandosi disoccupato per un certo periodo, ha tramutato la sua disperazione e il senso di inutilità nella scrittura che è sfociata in questa opera prima. “Il poeta di strada”, come ama definirsi, ha raccontando le sue esperienze trasformandole in un lavoro di psicoterapia.
Un bel viaggio viaggio onirico nella forma più bella e melodiosa della lettura….
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